I pannelli solari termici sono dispositivi utilizzati per la produzione di acqua calda sanitaria o per il riscaldamento, mentre i pannelli solari fotovoltaici trasformano l’energia del sole in energia elettrica, che può essere immessa nella rete al fine di non essere dispersa.
Per sfruttare a pieno le caratteristiche dei solari termici, sarebbe opportuno che fossero esposti quanto più possibile perpendicolari ai raggi solari. È consigliabile scegliere una superficie esposta a sud con un’inclinazione corrispondente alla latitudine geografica. Piccoli scostamenti riguardanti un orientamento verso sud-est/sud-ovest o inclinazioni leggermente differenti rispetto alla latitudine geografica (di circa 15°), non influiscono sull’efficienza dell’impianto.
I pannelli solari a circolazione naturale forniscono esclusivamente acqua calda ad uso sanitario e non sono integrati con pompe, vasi di espansione o altri componenti: l’acqua viene immagazzinata in un serbatoio posto sul tetto vicino al pannello solare. Un impianto a circolazione naturale è consigliato in zone con temperature esterne non molto rigide.
Negli impianti a circolazione forzata, invece, il serbatoio viene installato all’interno dell’abitazione e la circolazione del fluido è garantita da un sistema di pompe. Tecnologie di questo tipo possono essere integrate all’impianto di riscaldamento e sono indicate per erogare il servizio lungo tutto l’arco dell’anno.
Sì. “Collettore solare” è solamente una denominazione tecnica di pannello solare termico. Ciò con cui non ci si deve confondere è, invece, il pannello solare fotovoltaico, che serve a produrre corrente elettrica.
Il calore assorbito dai pannelli solari termici viene trasferito all’interno del serbatoio di accumulo, scelto in base all’utilizzo che si vuole fare dell’acqua calda (sanitario o di processo).
Il pannello di un impianto solare termico rimane in funzione tutto l’anno, con prestazioni ottime anche nei mesi più freddi. Ovviamente i pannelli solari termici garantiscono un corretto assolvimento delle funzioni di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria soprattutto nel periodo estivo. Nei mesi invernali, quando il sole non scalda a sufficienza, per mantenere costante la temperatura dell’acqua è necessario integrare l’impianto solare collegandolo all’impianto tradizionale.
I pannelli solari termici catturano le radiazioni del sole anche in giornate nuvolose, assorbendo il calore sia dai raggi solari diretti che dall’irraggiamento diffuso. Il rendimento dei pannelli, però, cala: la temperatura dell’acqua passa dagli 80° ai 40°.
I pannelli solari termici impiegano circa 10 ore per riscaldare l’acqua del serbatoio. Questo periodo di tempo può variare in base all’esposizione solare, alla stagione, alle condizioni meteorologiche e alla latitudine.
Il pannello solare piano è il sistema più utilizzato per ottenere le basse temperature, comprese fra i 50 e i 90°C, che si ottengono facilmente facendo riscaldare al sole superfici piane. I collettori sottovuoto sono in grado di garantire un maggiore apporto energetico anche in condizioni di basso irraggiamento o basse temperature esterne. Quest’ultimo è da preferire a quello piano nelle località in cui la temperatura media giornaliera in inverno si mantiene costantemente vicino allo zero.
No, ma rappresenta un valido sistema per ridurre il consumo di gas necessario al riscaldamento dell’acqua sanitaria. La caldaia a gas, una pompa di calore o una resistenza elettrica devono essere previste ed eventualmente collegate in serie al pannello solare, in modo che la produzione di acqua calda venga garantita in qualsiasi momento e sia quindi possibile far fronte a ogni situazione di emergenza.
La garanzia sui nostri pannelli solari è di 10 anni. Il serbatoio è garantito 5 anni, mentre le componenti elettriche 2.
Installare un impianto solare termico garantisce un risparmio sulla bolletta del riscaldamento di almeno il 50%, potendo essere integrato all’impianto tradizionale e coprire comunque dal 65% all’85% del totale fabbisogno energetico dell’acqua sanitaria. Parte del suo costo di acquisto può inoltre essere detratta, grazie agli incentivi fiscali (link).
Dipende dal comune e dalla zona di installazione. Se la zona non è soggetta a vincoli di tipo paesaggistico-ambientale o storico, è sufficiente una comunicazione al comune, salvo ulteriori prescrizioni o normative regionali. Altrimenti va richiesto il titolo autorizzativo al Comune competente per l’installazione e va presentata anche la Comunicazione alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici.
Se non si ricevono comunicazioni entro 60 giorni, si possono iniziare i lavori.
L’energia prodotta con un impianto solare termico può essere utilizzata, oltre che per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti, il riscaldamento delle piscine e dell’acqua per processi industriali.
Negli impianti solari a circolazione forzata è necessario far eseguire periodicamente la manutenzione a imprese qualificate. Gli impianti solari a circolazione naturale sono invece meno soggetti a malfunzionamenti: servono soltanto controlli periodici, che possono essere fatti direttamente dal proprietario.
Anche per quanto riguarda la pulizia non sono indispensabili interventi straordinari: la pioggia tende a lavare i residui di sporcizia presenti sui vetri. Solo in casi eccezionali, come quelli in cui per esempio sia presente un camino a legna nelle vicinanze, oppure i collettori solari si trovino a poca distanza da una strada trafficata, si consiglia una pulizia dei cristalli più approfondita.
Installare un impianto solare termico non è un’operazione complicata, ma per realizzare i collegamenti idraulici e per fissare i pannelli al suolo o al tetto è preferibile fare affidamento a un esperto. La soluzione fai da te è invece di più facile e agevole installazione, e la messa in funzione del sistema può essere portata a termine in autonomia.
Quando l’impianto rimane a lungo inutilizzato può verificarsi un aumento della temperatura del liquido che scorre all’interno del circuito solare e dell’acqua presente nell’accumulo. Ciò non comporta nessun danno al sistema solare.
I pannelli piani sono coperti da uno strato di vetro temperato molto resistente, mentre nei collettori sottovuoto è la forma tubolare del vetro ad assicurare una buona resistenza del pannello: la probabilità di rottura di un impianto solare è pertanto molto bassa e si verifica di rado. Qualsiasi eventuale danno superficiale dovuto alla grandine riguarderebbe solamente il vetro di protezione, ma ciò non ha grosseconseguenze sul rendimento energetico. I tubi, garantiti 10 anni, possono comunque essere sostituiti facilmente.
La dimensione dell’impianto a pannelli solari termici è determinata dalle esigenze dell’utenza e dal clima del luogo: la radiazione disponibile è infatti diversa a seconda di dove ci si trova, se nel Nord Italia, al Centro o al Sud. Una volta dimensionati i pannelli solari termici, si dovrà considerare per la scelta del serbatoio che un metro quadro di pannello soddisfa in media 80/130 litri di acqua sanitaria alla temperatura di 40°C.