Un duro colpo per i cantieri che sono stati costretti a fermarsi. La pandemia globale però non colpisce il settore delle energie rinnovabili.
Il Coronavirus, ha costretto molte attività di costruzione a fermarsi, ma non blocca le aziende di energie rinnovabili.
Pensavamo che il virus non sarebbe mai arrivato da noi, sembrava qualcosa di così lontano che ci avrebbe solo sfiorato, ed invece eccolo arrivato in Italia.
Il covid-19 ha portato il nostro pianeta ad un grande sconvolgimento globale. Si comincia a parlare di Coronavirus in Italia tra il 21 e il 22 Febbraio, con i primi casi registrati e accertati a Lodi, in Lombardia, successivamente, trasformato nel primo focolaio italiano.
Si pensò così a chiudere subito scuole e università.
I campionati di calcio venivano giocati a porte chiuse e arrivarono le prime restrizioni anche per cinema e teatri. Furono chiusi quindi, tutti quei luoghi e quelle strutture che potevano vedere un assembramento di persone, utile per la diffusione del virus per tutta la Nazione.
Furono ampliate le zone rosse, non limitandosi più alla sola zona del Lodigiano, ma anche a molte città del Nord Italia.
Successivamente tutta l’Italia divenne zona rossa senza distinzioni tra Nord e Sud.
L’Oms l’11 Marzo, dichiara la pandemia globale, comunicando che in più di 165 paesi si registrano contagi da Covid-19 e morti.
Poco dopo, l’Unione Europea, decide finalmente di chiudere le frontiere estere, impedendo così a chiunque di entrare e di uscire dall’Italia.
Il 3 Aprile, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rivolgendosi all’Italia dichiara: “È la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra”.
Vengono così attuate nuove misure, lockdown per tutta l’Italia, fermando così aziende ed economia fino al 3 Aprile 2020 e poi al 4 Maggio.
Mai si sarebbe pensato di arrivare a tutto ciò! L’impatto avuto sulla Nazione e sui cittadini a livello economico, sociale e psicologico è stato molto forte.
I cittadini sono stati costretti a modificare tutte le loro abitudini giornaliere, e per la prima volta, si sono ritrovati a vivere in una situazione paradossale, costretti a vivere chiusi in casa, con stringenti norme sulla libertà di movimento.
Le prime a risentirne sono state subito le piccole e medie imprese, che hanno subito un forte tracollo economico.
Non osiamo immaginare, quanto ancora sarà più difficile la ripresa al termine di queste restrizioni.
Il decreto del Ministero blocca tutti i cantieri ad eccezione per qualcuno ma non si fermano le attività di installazione di impianti di aziende di energie rinnovabili.
Il blocco dei cantieri riguarda anche tutte le costruzioni di nuovi edifici residenziali e commerciali, compresi i lavori di demolizione di tutte le attività.
Si fermano anche tutti i lavori di completamento e finitura di tutti gli edifici.
Ingegneria civile: cosa si ferma?
Per quanto riguarda l’ingegneria civile vengono bloccate:
- le costruzioni di opere idrauliche
- le attività di costruzione di altre opere di ingegneria civile non classificate in altre categorie
- i lavori di costruzione di impianti sportivi all’aperto, stadi, campi da tennis e campi da golf
- lottizzazione dei terreni connessa con l’urbanizzazione
Era stato comunicato alle imprese edili che avrebbero avuto tempo per ultimare le loro attività entro il 28 Marzo 2020. Successivamente, si sarebbe proceduto alla sospensione.
Ingegneria civile: cosa non si ferma?
Nessun blocco per tutte quelle attività che rientrano nel codice Ateco 42, trattandosi di:
- costruzione di strade
- costruzioni di ferrovie
- costruzione di linee metropolitane
- costruzione di ponti e gallerie
Ogni regione comunque, è libera di prendere le proprie decisioni riguardo le attività da bloccare o da non bloccare in base alle attività ritenute essenziali per la popolazione.
Proseguono inoltre anche i cantieri legati alla:
- realizzazione di opere di pubblica utilità per il trasporto dei fluidi, per l’energia elettrica, le telecomunicazioni e alla costruzione di opere idrauliche
- installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzione e installazione
Comprese nelle aziende che possono proseguire la loro attività anche le aziende di energie rinnovabili che non possono desistere dal terminare i lavori.
L’Associazione Associazione Nazionale dei Costruttori Edili ha fornito una nota che permette agli operatori di controllare le disposizioni del governo e togliersi così eventuali dubbi sull’attività della propria azienda.
La Lombardia ha invece applicato norme più stringenti e severe per i cantieri.
Il territorio Lombardo permetterà solo l’apertura dei lavori collegati alla manutenzione e al funzionamento dei servizi essenziali o collegati a motivi di urgenza e sicurezza.