Il Conto Termico 2.0, ovvero la versione 2019 che sostituisce la precedente, ti permette di sfruttare al meglio gli incentivi mirati a una maggiore efficienza energetica.
Il Conto Termico è un meccanismo di sostegno per piccoli interventi di produzione di energia termica prodotta da fonti rinnovabili e utile ad incrementare l’efficienza energetica.
Il Conto Termico è stato fin ora poco sfruttato dai cittadini a causa delle procedure burocratiche molto lunghe ma recentemente si è reso più attraente agli occhi dei cittadini grazie all’inserimento di pratiche di adesione più snelle.
Da giugno 2016 la domanda di accesso al Conto Termico può essere fatta direttamente dal sito del GSE: qui si trova un modulo semplice da compilare e un catalogo di prodotti idonei con potenza fino a 35 kW. Essendo già pre-approvati dal GSE, questi articoli godranno di tempi di valutazione della domanda ridotti, riducendo in questo modo l’attesa dell’erogazione del contributo.
Difatti è il Gestore Servizi Energetici che decide quali interventi sono ammessi, chi può accedervi e in che modalità, seguendo la normativa decisa dal legislatore.
Nonostante le procedure siano più semplici e rapide per capire meglio cos’è il Conto Termico e come è possibile sfruttarlo al meglio è necessario prima analizzare nello specifico come funziona.
Prima di tutto bisogna chiarire in cosa consistono gli incentivi. Il Conto Termico 2019 prevede dei bonus economici equivalenti al 65% della spesa sostenuta per migliorare l’efficienza e il risparmio energetico degli edifici grazie alla produzione di energia rinnovabile, e se inferiore ai 5.000 euro verrà erogata entro l’anno.
Questi requisiti valgono per le Pubbliche Amministrazioni, per i soggetti privati e per le imprese di natura residenziale. Per le aziende del settore agricolo il GSE ha pensato ad una formula dedicata che permetta di abbattere i costi per l’approvvigionamento energetico.
Questo è quello che lo differenzia dall’Ecobonus che consiste invece nella possibilità di detrarre dall’Irpef fino al 65% della spesa sostenuta per gli interventi di efficientamento. La detrazione dovrà però essere spalmata nell’arco di 10 anni e, chiaramente, è necessario che il richiedente versi una quota di tasse sufficiente per potervi “scalare” la quota del bonus.
Per il 2019 sono stati messi a disposizione del cittadino, dallo stato italiano, 900 milioni di euro l’anno, 200 per le Pubbliche Amministrazioni e 700 per finanziare i privati che si apprestano a svolgere lavori in casa per il risparmio energetico.
Il privato può quindi richiedere il rimborso delle spese 6 mesi prima del termine dei lavori e se ha avuto investimenti inferiori ai 5000 euro verrà rimborsato subito in un’unica soluzione. Le Pubbliche Amministrazioni possono invece prenotare l’incentivo in modo da usufruirne ancor prima che inizino i lavori. In questo caso viene versato un acconto con saldo a termine lavori
Quali sono quindi le novità del Conto Termico 2.0:
- Si ampliano i soggetti che possono fare richiesta come ad esempio le società “in house” e le cooperative di abitanti.
- E’ stata aumentata la dimensione massima degli impianti che hanno diritto a usufruire dell’incentivo.
- Si sono ristretti i tempi burocratici grazie a procedure di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo.
- Si è alzato il limite per l’erogazione dell’incentivo in un’unica rata arrivando a 5000 euro, i tempi di pagamento si sono ristretti passando da 6 a 2 mesi e gli incentivi sono più alti.
Chiariti questi punti potremmo fare una simulazione che meglio chiarisce i vantaggi del Conto Termico 2.0.
Prendendo a riferimento la riqualificazione di un impianto realizzato per soddisfare le esigenze di di una famiglia di 3 persone in un appartamento da 90 mq, si ottengono i seguenti risultati: per l’installazione, ad esempio, di una pompa di calore da circa 7.000 euro, nei climi più freddi il tempo di ritorno dell’investimento si rivela più breve con il Conto Termico: la spesa viene coperta in 2 anni nel caso di un’abitazione a Cuneo (zona climatica F), Milano (zona E), Roma (D), e in 4 anni a Bari (zona C). Questo pay-back time è il risultato dei risparmi energetici e dell’ammontare del contributo che si ottiene misurando la prestazione dell’impianto (potenza, caratteristiche, zona climatica).
Vediamo ora quali sono gli interventi che il GSE ha deciso di includere in quelli aventi diritto incentivi.
Per le pubbliche amministrazioni:
- Coibentazione (isolamento termico) pareti e coperture.
- Sostituzione infissi.
- Efficientamento dell’illuminazione d’interni.
- Trasformazione edifici in nZEB (tutta l’energia necessaria da fonti rinnovabili).
- Building Automation (automazione delle funzioni di un edificio o di un immobile), domotica e teleriscaldamento.
- Schermature solari.
- Sostituzione impianti esistenti per la climatizzazione (per esempio con caldaie a condensazione).
I privati che vengono ammessi al bonus incentivi Conto Termico 2.0 2019 sono: le persone fisiche, i condomini, i soggetti titolari di reddito d’impresa o agrario. L’investimento che sicuramente porta un maggior rimborso sono gli impianti per la climatizzazione che per la produzione di acqua calda ad uso sanitario.
- Caldaie, termocamini a biomassa, stufe a pellete simili
- Sistemi ibridi a pompe di calore
- Impianti solari termici e termodinamici
Una volta stabilità l’accettabilità del proprio impianto e le tempistiche di rimborso si passa alla compilazione della “scheda di domanda” presente sul sito di GSE. Bisognerà prestare massima attenzione nella compilazione in quanto i controlli e le verifiche saranno severi.
Ti presentiamo un’elenco dei documenti necessari a procedere:
- Attestato di certificazione energetica
- Schede tecniche dei componenti e delle apparecchiature installate
- Certificazione da parte di un tecnico abilitato riguardo l’appropriato dimensionamento del generatore di calore
- Diagnosi energetica (solo se prevista nello specifico)
- Certificazione del rispetto ambientale relativamente ai livelli di immissione in atmosfera (lo rilascia il produttore)
- Fattura delle spese sostenute con all’interno i seguenti dati
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- Partita Iva dell’emittente
- Dati del soggetto responsabile del Conto Termico (chi sostiene le spese)
- Codice fiscale o Partita Iva del soggetto responsabile
- Bonifico
Importante ricordare che la richiesta per accedere agli incentivi del Conto Termico 2019 va presentata entro 60 giorni dal termine dei lavori.
La modalità di pagamento con cui si può richiedere l’accesso al conto termico è il bonifico ordinario, mentre per la richiesta delle detrazioni fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni va utilizzato un modello di bonifico specifico. Nella causale vanno inserite le seguenti informazioni:
- Riferimento al Decreto Ministeriale 28/12/2012
- Riferimento al numero della fattura (con data della stessa)
- Partita Iva/codice fiscale del ricevente il pagamento e del soggetto responsabile
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